TELECOM, ALLA SUA ULTIMA CHANCE?
Aggiornamento: 23 nov 2021

Fanalino di coda tra le società del suo settore, Telecom Italia da qualche
settimana è il centro di un news flow che ha forse come obiettivo primario
quello di chiarire le vicissitudini che stanno interessando il gruppo di
telecomunicazioni. Tra scalate in borsa e discese in profondo rosso, TIM è
considerata la peggiore società tra le grandi aziende che operano nel suo
settore di riferimento: tra Vodafone e Iliad che proseguono nel sottoscrivere
trimestri in positivo in termini di ricavi e profitti, la nostra Telecom lo scorso 28
ottobre si è vista costretta a rivedere al ribasso le previsioni di utile per il 2021.
E’ così che Luigi Gubitosi, attuale Amministratore Delegato del gruppo, ha
annunciato il secondo profit warning nel giro di soli tre mesi. Che cosa ha
condotto la società a prendere questa decisione? Due principali motivi possono
fornirci una risposta a questa domanda. In primo luogo, la forte pressione
competitiva sul mercato della telefonia fissa sta conducendo molti operatori del
settore a ridurre i loro prezzi. Solo qualche settimana prima di presentare i
risultati al 30 settembre, TIM aveva annunciato il lancio di una promozione a
scadenza offrendo un abbonamento mensile TIMVision con alcune delle
principali piattaforme incluse (tra cui Netflix, e Disney+) a meno di €45. Il
secondo elemento è stato indubbiamente l’inaspettato risultato deludente
dall’alleanza con DAZN. L’operatore di telefonia e il provider di contenuti in
streaming avevano stretto un accordo per la condivisione della Serie A, con un
valore economico attorno ai €340m. Nonostante le aspettative fossero
differenti, stando ai primi dati di audience i numeri sembrano non aver
confermato ciò che Telecom si augurava di ottenere. A peggiorare
ulteriormente la situazione, Iliad durante l’estate ha annunciato la sua
intenzione a lanciarsi nel mondo della telefonia fissa. Al momento ancora
nessuna offerta è stata proposta dall’operatore francese, anche se confermata
dal management della società durante la presentazione delle trimestrali agli
investitori. Nonostante il prezzo delle azioni Telecom sia ormai ai suoi minimi
livelli, nelle scorse settimane TIT ha chiuso alcune giornate di borsa in territorio
verde. A guidare questi rialzi la notizia del possibile takeover da parte del fondo
americano KKR, attualmente azionista di FiberCop (la società in cui TIM ha
spostato una parte della sua rete telefonica) al 37.5%. Stando a quanto
riportato dal Corriere della Sera, il fondo avrebbe presentato un’offerta di
acquisizione per l’intera rete TIM destinata a rimanere sul tavolo per quattro
settimane. Nonostante questa notizia, Telecom ha fatto sapere attraverso un
comunicato stampa che nessuna negoziazione è attualmente in corso né per la
vendita della rete né di altri asset strategici della società. A portare ulteriore
instabilità sulla società italiana è la posizione di Vivendi, azionista di TIM al
23.5%, che ha espresso la sua contrarietà alle intenzioni di KKR ritenendosi un
investitore di lungo periodo interessato a che Telecom continui il suo processo
di crescita aggiungendo che CVC private equity potrebbe essere un acquirente
preferito al fondo americano. Nonostante ciò, il gruppo francese lo scorso 11
Novembre aveva richiesto un consiglio di amministrazione proprio con
l’obiettivo di definire le linee guida alla base del piano industriale di Telecom e
di chiarire la posizione di Gubitosi come AD della società. Qualora la proposta
di KKR venga accettato o meno al momento non è certo, ne tanto meno se
l’attenzione si sposterà su altri potenziali acquirenti. In attesa di una risposta
definitiva, il mercato sembra aver creduto nell’interesse di KKR. Chi avrà
ragione?